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Volontariato trevigiano: presentato il bilancio sociale

Tutti i numeri dell’impegno nel territorio e la mappa delle aree di intervento, presentati lo scorso venerdì 22 ottobre al Festival 4Passi. 334 realtà associative, 89mila soci e circa 9.300 volontari attivi nella Marca


Centinaia di esperienze di solidarietà, 334 realtà associative, 89mila soci e circa 9.300 volontari impegnati ogni giorno sul campo. Il volontariato trevigiano è una realtà complessa che si racconta alla comunità presentando il Bilancio Sociale 2020 di Volontarinsieme, già ente gestore del centro servizi provinciale, ora Csv Belluno Treviso, con il presidente Alberto Franceschini. Venerdì 22 ottobre, la presentazione ufficiale del report annuale a Treviso nell’ambito di 4passi Festival.

Una realtà composita e operosa che nella Marca riunisce 334 organizzazioni, 89mila soci e circa 9.300 volontari attivi. È la fotografia del volontariato trevigiano scattata dal Bilancio Sociale 2020 di Volontarinsieme – CSV Treviso, che sarà presentato oggi, venerdì 22 ottobre, alle ore 18.30, nella ex chiesa di San Gregorio Magno a Treviso nell’ambito di 4passi Festival. A illustrare l’ultima rendicontazione annuale dell’ex ente gestore del Centro Servizi per il Volontariato provinciale, Alberto Franceschini, presidente del nuovo Csv Belluno Treviso, costituitosi nel 2021 dalla fusione del Csv bellunese con quello trevigiano. Dalla donazione di organi e tessuti al settore socio-sanitario, dagli ambiti specifici del sociale fino alla protezione civile e alle tematiche ambientali e dei beni culturali. Questa la mappa delle aree di intervento del volontariato trevigiano, un intreccio di oltre 1.500 realtà del terzo settore (Odv, Aps, Cooperative e altri soggetti capaci di generare nel loro complesso un valore economico stimato pari a 12 milioni 800mila euro) che il Csv ha servito con attività di promozione, consulenza, formazione, comunicazione, ricerca e documentazione, ponendosi come organo di coordinamento e di rappresentanza.

Vaste e diffuse le iniziative volte alla promozione della cultura della solidarietà con azioni di sostegno alle associazioni in collaborazione con enti e istituzioni territoriali. Dal Servizio Civile per 150 giovani ai percorsi di sensibilizzazione nelle scuole con oltre 4.300 studenti coinvolti, fino alle campagne di promozione dell’impegno attivo con servizi di orientamento a beneficio di 64 adulti in carico ai Servizi Sociali o in disoccupazione. Attività che nell’ultimo esercizio hanno visto il Csv consolidare le partnership di rete anche nell’ambito della formazione, dagli apprezzati percorsi formativi di Università del Volontariato, organizzati in collaborazione con Università Ca’ Foscari Venezia e Ciessevi Milano, agli incontri della scuola di formazione socio-politica dell'associazione “Partecipare il Presente”. Nel segno della continuità, infine, anche le importanti azioni di rete promosse e coordinate per rispondere ai bisogni della comunità tramite la progettazione e la co-progettazione sociale. È il caso di “Stacco Treviso”, servizio di trasporto e accompagnamento gratuito avviato nel 2015 con Regione del Veneto e Ulss 2, che nel 2020 registra il numero record di 1.400 utenti serviti in 78 comuni del territorio, e dei numerosi bandi di finanziamento per favorire la collaborazione fattiva tra le associazioni. Interventi per favorire le sinergie tra le diverse realtà del volontariato trevigiano che proseguono nel 2021 con la partenza delle iniziative di co-progettazione “Percorsi Insieme”, finanziate nel loro complesso dal Csv con 160mila euro per ripensare i servizi alla persona dopo l’emergenza sanitaria nell’ambito di cinque tavoli progettuali.

«Il volontariato non si è fermato - conclude Alberto Franceschini, presidente Csv Belluno Treviso - anzi, continua a mobilitarsi, operando costantemente nel territorio per intercettare i nuovi bisogni emersi con la pandemia e contribuire così a creare una società più coesa, equa e sostenibile. Un impegno prezioso e strategico, quello dei Volontari per il benessere delle comunità del territorio, che può dare i frutti sperati solamente in un’ottica di rete, utilizzando gli strumenti di co-programmazione e co-progettazione previsti dal codice del terzo settore in una relazione sinergica tra le realtà associative, il mondo imprenditoriale e i soggetti istituzionali».





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